05 Mar

Molto spesso, capita di vedere giocatori in piena efficienza fisica e condizionale eppure,…..non riuscire ad esprimere appieno le proprie potenzialità nel momento della competizione sportiva allorché le domande, in siffatte circostanze, divengono molteplici e sempre più frequenti, oltre che di varia natura finché, non ci si accorge di quanto certe supposizioni elaborate nell’arco del tempo unite ad alcune osservazioni, trovino il loro reale fondamento all’interno della Psicologia e, nel caso di specie, della Psicologia dello Sport.
Altrettanto spesso e a tal proposito, si parla e si pronunciano termini come ALLENAMENTO INTEGRATO ma, cosa si intende realmente con questa enunciazione?
Dalla mia esperienza e sulla base di parametri scientifici, per allenamento integrato si intende un allenamento atto a sollecitare vari elementi:
– condizionale;
– ideomotorio;
– psicologico;
– cognitivo;
nell’ambito di tale suddivisione, è di fondamentale importanza lavorare sulla motivazione nonche’ comprendere e andare a toccare le corde del giocatore per indurlo e guidarlo verso una corretta gestione delle emozioni, perché queste sono le variabili sulle quali lavorare all’interno di un sistema fisico, tecnico e tattico di perfetto equilibrio, tenendo presente che gli stati emotivi condizionano moltissimo la prestazione, arrivando addirittura a modificare il PASSO dell’atleta, con la propedeutica conseguenza che il giocatore, in questo caso, pur vivendo una condizione di globale efficienza condizionale, non riesce parimenti a rendersi utile all’interno di un collettivo dopodiché, il timing della seduta, la biometodologia dell’allenamento e la giusta strumentazione a disposizione, fanno il resto.