23 Mag

Quando parliamo di doping ci troviamo di fronte ad una pratica dove l’uso improprio di determinati farmaci rappresenta l’origine dei miglioramenti della performance e delle capacità fisiche di un atleta.
Tralasciando, in questa sede, l’aspetto penale cui può andare incontro chi pratica il doping – ritengo questo elemento del tutto marginale rispetto alle conseguenze devastanti che può apportare tale pratica sulla salute – mi soffermerei maggiormente sulla capacità che hanno alcuni farmaci di alterare le prestazioni atletiche unitamente al fatto che chi li assume non per scopi terapeutici ne ignora gli effetti negativi;
ora, come sappiamo, tutti i farmaci ancorché somministrati in via ordinaria presentano vari effetti collaterali ma il vero problema sta nel fatto che spesso mancando, ancora ad oggi, una letteratura scientifica completa in materia, non si conoscono gli effetti di una somministrazione inappropriata dei medesimi farmaci o, peggio ancora, del loro sovradosaggio.

A tal proposito, tra le terapie ordinarie maggiormente seguite negli ultimi tempi che potrebbero essere scambiate per dopanti ma che in realtà non lo sono troviamo la TRT ( Terapia sostitutiva con Testosterone) che viene somministrata, dietro minuziosa anamnesi e prescrizione andrologica del medico preposto, nei pazienti un po’ avanti con l’età per contrastare, con il giusto dosaggio, il calo fisiologico di tale ormone dovuto ad una serie di concause tra cui anche la mancanza di movimento e di un minimo di attività fisica basata sulla stimolazione della Forza atta oltre modo a scongiurare anche l’arrivo della c.d. Sarcopenia (perdita e disgregamento del tono e della massa muscolare).


La somministrazione di un giusto dosaggio per scopi integrativi delle varianti attive del testosterone dunque, in questi casi e di norma non è da considerarsi un fattore negativo;
di contro invece, se si è sportivi e vengono assunte dosi spropositate di tale sostanza, oltre a commettere illecito ci si assumono rischi spropositati per la propria salute ma, più in generale, le categorie di farmaci imputate a tale pratica sono molteplici tra cui:- Insulina in sovradosaggio;
– Ormoni EPO ( Eritropoietina, atta ad aumentare la densità del sangue e quindi dei globuli rossi con il conseguente aumento del trasporto di ossigeno nei muscoli);
– Ormone della crescita GH;
– Farmaci diuretici che, spesso, vengono usati per nascondere la presenza di sostanze dopanti ma addirittura anche i farmaci c.d. Beta bloccanti che sono considerati principalmente antiaritmici ma che contestualmente, avendo un principio attivo che tende a rilassare i tessuti e quindi anche il battito cardiaco, vengono usati a sproposito negli sport di precisione con conseguenze devastanti per la salute degli atleti.


In ultima analisi ma non da ultima, tra le pratiche derivanti dal malvezzo del doping troviamo il c.d. doping genetico, rappresentato dalla somministrazione di determinate sostanze in grado di modificare l’assetto e la struttura di alcuni geni preposti specificamente alla prestazione fisica, come per esempio, negli atleti di colore ma di questo ne tratteremo i punti salienti prossimamente.
Il doping è un cancro in tutti i sensi, cerchiamo di evitarlo affidandoci sempre a figure di livello eccelso che possano guidarci, soprattutto se pratichiamo Sport agonistico.

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